MORETTON INES

 

Nata a Faller il 14.11.1920, prima di 4 fratelli. Sin da giovane ha iniziato a lavorare nei campi con i suoi genitori, poi ha vissuto la seconda guerra mondiale. Proprio durante la guerra ha perso un fratello disperso in Russia, e nel corso della guerra si è sposata con mio nonno Bruno.

L’anno dopo è nato il primo figlio, Antonio, quindi dopo tre anni gli altri due, Dario e Clara. Durante la guerra è rimasta a casa a crescere i figli, mentre il marito è stato prigioniero in Africa. Una volta terminata la guerra, è rimasta a Faller con i figli ad accudire alle bestie e ai campi, mentre il marito ha lavorato per quasi trent’anni a Bolzano e dove tornava al paese natio una volta ogni tanto. Nella sua vita ha sempre lavorato tanto, ma ha anche aiutato le persone in difficoltà.

Gli anni passavano, i figli crescevano, e hanno iniziato a costruire la propria famiglia. La fine degli anni 60 l’ha vista vivere a casa sola con Clara, mentre i due figli sono andati in Svizzera alla ricerca di lavoro. A questo punto ha dovuto lavorare solo con l’aiuto della figlia.

Sono iniziati i matrimoni dei tre figli: la prima a sposarsi è stata Clara, che dopo 10 mesi l’ha resa nonna per la prima volta di Mauro (5 giorni prima del suo 50esimo compleanno); tre anni dopo è toccato a Antonio e anche lui l’anno successivo ha avuto il primo figlio, Serena. Nel 1978 si è sposato l’ultimo figlio, Dario.

Il 1979 è stato un anno importante: nel giro di 1 mese sono nati tre nipotini: infatti tutti e tre i figli hanno avuto un figlio:Paolo e Sonia nati lo stesso giorno (figli di Antonio e Dario), seguiti poi da Marines (figlia di Clara).

Nel frattempo mio nonno Bruno era andato in pensione e tornato a Faller. Ormai i figli avevano seguito la propria strada, uno a Treviso, uno a Zurigo e l’altro a Bolzano. Tutti i figli, generi e nipoti si ritrovavano a casa dell’Ines solo nelle grandi occasioni, Natale, Pasqua e qualche volta a S. Filomena. Per il resto era a casa sola con il nonno.

Durante l’estate, una volta terminate le scuole, era solita accudire i nipoti, tra tutti Mauro e Serena, oltre ad occuparsi delle bestie (che ha tenuto fino agli anni 70), fare fieno, l’orto e tanti lavori quotidiani.

Ha festeggiato, con tutta la famiglia riunita, i 50 anni di matrimonio. Quella è stata l’ultima occasione di vedere i miei nonni in salute, in quanto alcuni mesi dopo sono iniziati i primi problemi di salute dovuti all’età.

Il primo ad ammalarsi è stato mio nonno, vittima di un’ictus che l’ha colpito con una paralisi nella parte sinistra; un paio d’anni dopo anche mia nonna ha avuto un’ictus, ma che per fortuna si è ripresa più volte. Per entrambi è stato necessario “ricoverarli” in casa di riposo, ma mentre mio nonno dopo 9 mesi è venuto a mancare, mia nonna ci è rimasta per 9 anni tra alti e bassi. Durante la sua permanenza nei primi anni, quando andavo a trovarla, era in piedi, qualche volta camminava, scendeva in cortile a prendere aria, successivamente ha iniziato a peggiorare, restare sempre a letto, oppure la tiravano fuori qualche volta. Nel frattempo è diventata bisnonna di tre nipotini, due dalla Serena, Matteo e Agnese, e uno da Mauro, Daniel a cui ha partecipato anche al battesimo.

L’ultima crisi epilettica prima di morire, è stata quella più dolorosa, sia per lei che per le persone a lei vicine. E’ stata 15 giorni in coma, con difficoltà a respirare, ma se ne è andata con il sorriso sulle labbra.

 

Mia nonna mi mancherà tantissimo, mi ha cresciuto, mi ha voluto bene. Per lei ero la sua CHICCA, la ricordavo con parte del mio nome. Ricordo di averla sempre vista con il sorriso sulle labbra, con la sua battuta pronta, pronta a correre quando qualcuno aveva bisogno. Ha dedicato la sua vita al lavoro, alla casa, alla famiglia, ed era sempre benvoluta da tutti.