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PROVINCIA BELLUNO .
ALTITUDINE media 610 mslm
( min. 385 - max 2334 ) .
SUPERFICIE 50 kmq .
N° ABITANTI 1700 ( al
1.1.2002 )
Raggiungibile : S.S. n° 50 del Grappa - Passo Rolle
S.S n° 473 del Passo di Croce d'Aune
S.P. n° 29 di Ponte Serra - Col Falcon
S.P. n° 39 del Monte Avena
Distanze
: da Feltre
km 20
da Belluno km 50
da
Bassano km 50
da Fiera di Primiero km 22
Il comune di Sovramonte è posto all'estremità sud-occidentale della provincia di
Belluno, nella zona centrale del bacino del fiume Cismon, tra i comuni di Lamon,
Canal San Bovo, Imer, Mezzano, Feltre, Pedavena e Fonzaso.
Un altopiano "da vivere", come sottolinea la cartellonistica stradale, che riunisce attorno al territorio Sovramontino un insieme di paesi, di piccoli nuclei rurali e semplici abitazioni sparse su tutta la montagna che si identificano nelle cinque frazioni : Servo ( capoluogo ), Sorriva, Zorzoi, , Aune e Faller e da altre borgate minori quali : Moline , Gorna , Salzen , Croce d'Aune , Sentà , Bettola , Col dei Mich , Terna , Ramen e Panizzer .
Le loro origini sono antiche: di qui infatti passava la strada consolare romana Claudia Augusta Altinate della quale sono ancora ben conservati e visibili alcuni tratti
Orograficamente il comune di Sovramonte è composto per lo più da un largo
altopiano adagiato sulle pendici boscose delle Vette Feltrine , dove spiccano il
Monte Vallazza ( 2167 m. ) e il Monte Pavione ( 2334 m. ) , mentre
a sud si apre verso il tondeggiante profilo del Monte Avena ( 1450 m. ).
In epoche a noi più vicine, queste montagne divennero famose anche per la
bellezza e la rarità della loro flora. A partire dal XVII secolo, molti, per
lo più botanici e farmacisti, s'avventurarono dall'altopiano sovramontino
verso le Vette alla ricerca di piante e fiori dalle virtù terapeutiche.
Anche per questo circa il 40 % del suo territorio è compreso nel Parco Nazionale
delle Dolomiti Bellunesi, e in esso si possono ammirare luoghi di particolare
valore naturalistico, primo fra tutti la Busa delle Vette definita dagli esperti
la " Busa delle Meraviglie " ed " Enciclopedia della Natura " per il
preziosissimo ecosistema rappresentato .
Fin dai tempi più remoti le valli e gli ampi
terrazzi alluvionali che formano i versanti meridionali delle Vette Feltrine
furono, a più riprese, frequentati da genti che fissarono in quei luoghi la loro
dimora.
Negli anni Ottanta, il territorio sovramontino ci ha rivelato alcune
straordinarie testimonianze di queste frequentazioni che confermano la presenza
dell'uomo nella provincia di Belluno a partire da oltre 40.000 anni fa (
Paleolitico medio ).
Numerosi reperti testimoniano la presenza dell'uomo in questi luoghi fin
dall'antichità , e in particolare la scoperta della sepoltura di un cacciatore
fornita di corredo funerario , risalente all'epoca epigravettiana circa 12.000
anni fa , rinvenuta in una cengia rocciosa in località Val Rosna nel versante
sovramontino del torrente Cismon.
Anche il percorso della Via Claudia Augusta
Altinate ha lasciato il segno con il ritrovamento di reperti archeologici di
origine romana in varie località, e costruzioni a pianta quadrata che ne fanno
supporre l'antico utilizzo come torri di guardia. Tale
importante arteria militare che attraversava il Sovramontino fu costruita da
Druso nel 15 a.C. e successivamente venne perfezionata e fortificata dal figlio
Claudio imperatore. Con buona probabilità lungo questa strada si svilupparono le
prime borgate e, con la diffusione della religione cristiana, sorsero i luoghi
di culto che ci piace immaginare possano corrispondere alle numerose chiesette
che, con i loro campanili, si vedono svettare sui colli in diverse località
dell'altopiano.
Da citare poi l'antica strada pre-romana che portava al Primiero detta anche "
Via Pagana " nonché le costruzioni definite "Celtiche " per il loro
caratteristico tetto a gradoni, retaggio di influenze nordiche.
Tra i ruderi del castello di Servo, che fu un tempo dei da Faller e dei Porta,
furono rinvenute tombe con monete ed utensili di epoca romana.
La presenza di popolazioni barbariche nella zona è testimoniata dal
rinvenimento avvenuto nel 1574 tra i ruderi del castello di Servo, , di una
famosa statua di Antinoo, proveniente dalla Grecia. L'acquistò il nobile
feltrino Daniele Tomitano, che la cedette al Fondo Grimani di Venezia, che
attualmente la conserva.
Ai romani vengono fatti risalire alcuni toponimi, come Casinach, derivato
probabilmente dal personale Casinius, in aggiunta a un suffisso prediale. Alla
lingua etrusca, invece, sembra risalire Ramén, derivato da un personale Ramena.
Il primo documento in cui è scritto il nome di Servo è del 1085, nel quale
appare sotto le forme « Seura » e « Sirvum » .
Nel secolo XV Venezia fece edificare il castello di Schenèr, le cui rovine
erano ancora visibili nel secolo scorso. Serviva a chiudere la valle che dal
Trentino immette nel Feltrino. Nel 1511 il fortilizio venne raso al suolo
dalle truppe dell'imperatore Massimiliano d'Austria, che poi dilagarono nella
Pieve di Servo, saccheggiando e incendiando quanto trovavano sul loro cammino.
Soltanto l'esborso d'una cospicua taglia da parte del paese frenò devastazioni
successive. Il castello fu riedificato nel 1531 e primo capitano dopo la
ricostruzione fu il nobile feltrino Vittore Burgasio.
Col 1404 il sovramontino passò con Feltre sotto la dominazione veneziana e col
1813 all'Austria. Dal 1866 fa parte del Regno prima e della Repubblica d'Italia
dopo.
Fino al 1881 il comune veniva chiamato Servo, dal nome della frazione
principale. Dal 1882 è in uso la denominazione attuale, che prende ovviamente
significato dalla posizione geografica del territorio.
Le cinque frazioni e le varie borgate hanno conservato la tipologia
architettonica di montagna. Si può ammirare il patrimonio artistico nelle
numerose chiese sovramontine quali :
§
Santa Maria Assunta di Servo del
1100 con opere del Frigimelica, di Giovanni di Francia , di Marco da Mel, di
Francesco Verla e di Giovanni Rosso di Cadore . L'edificio sacro è forse il più
antico dell'altopiano , nominato già nel 1185 in una bolla papale .
§
San Rocco di Servo del 1500 dove è
conservata una tela con « La Vergine » attribuita a Francesco Frigimelica ( sec.
XVII ).
§
La chiesa di S. Giorgio di Sorriva
del 1300 è affrescata nel presbiterio di singolari e begli arabeschi, che sono
opera dei pittori bassanesi Nasocchi, eseguiti nel XV sec. , recentemente
restaurati .
§
San Zenone a Zorzoi del 1500, opere
di Marco da Mel e preziose immagini e capolavori dell'arte sacra. La strada
rocciosa d'accesso è accompagnata da 14 capitelli che contengono la "
Via crucis a Mosaico " opera del contemporaneo Antonio Bottegal .
§
La chiesa di Aune dedicata ai Santi
Pietro e Lorenzo del 1600 contiene una preziosa pala del Marescalchi e l'organo
a canne costruito dal Callido padre nel 1656.
§
Si distinguono nella frazione di
Faller numerosi affreschi a carattere religioso dipinti sui muri delle case per
le vie del paese.
§
Numerosi nell'altopiano Antichi
Capitelli come quello di Roda del 1400 posto al crocevia della Strada Claudia
Augusta Altinate con la strada pre-romana che porta in Primiero .
Il sovramontino è ricco di tradizioni folkloristiche , di particolare rilievo il
voto del paese di Sorriva dedicato a San Giorgio, che risale al 1631 e prevede
che tre famiglie a turno raccolgano i fagioli e preparino per tutta la comunità
" la Menestra de San Dordi " , la quale viene benedetta dopo una caratteristica
celebrazione nei pressi della chiesetta di Ponterra e distribuita per le vie del
paese dai coscritti in costume. Il tutto per ricordare i morti dalla peste .
Cospicua d'uomini celebri fu la famiglia dei "da Faller" , che aveva sede nella
località omonima Odorico da Faller ( Odoricus de Fallèro ), iscritto alla
nobiltà feltrina, per testimonianza dell'abate Ughelli fu creato
dall'imperatore Enrico II vescovo e principe di Feltre, per ricompensare la
città che aveva riconosciuto l'autorità del papa Clemente II.
Malacarne da Faller fu crociato in Terrasanta nel
1096, Antonio da Faller fu stimatissimo e valoroso capitano alle dipendenze di
Ezzelino da Romano ( secolo XIII ) .
Sovramonte diede un generoso contributo d'uomini
alla causa d'Italia durante la guerra 1915-18 e nell'ultima del 1940-45 durante
la quale fù completamente distrutta la frazione di Aune.
Tra i contemporanei sono da segnalare le Medaglia
d'Oro alla memoria ai militari : Caporal Maggiore Solideo D'Incau e Sergente
Maggiore Gino Antoniol .
Nelle diverse frazioni del Comune sono stati eretti numerosi monumenti in onore
di tutti i caduti in guerra .
Oggi l'altopiano, dopo decenni di forzata
emigrazione, sta lentamente ritrovando una propria identità attraverso la
ripresa dell'allevamento ovino, lo sfalcio di prati in quota, la cura del bosco
e l'impianto di colture speciali quali il fagiolo dop di Lamon, ( altopiano
orograficamente gemello a quello di Sovramonte ) e le mele prussiane di Faller .
L'intero comprensorio si presta sia al turismo estivo sia a quello invernale
data la presenza di impianti di risalita e piste sul versante del Monte Avena.
Si praticano poi la pesca nelle limpide acque dei torrenti e la raccolta dei
funghi nel boschi.